L’origine del nome di una delle festività più importanti è romana e deriva dal termine latino Feriae Augusti.
Si trattava di un periodo di riposo e festeggiamenti tra le fatiche appena concluse dei raccolti e quelle della imminente vendemmia e semina.
In Italia tutti la celebrano, ma in pochi conoscono la storia del Ferragosto.
L’origine del nome di una delle festività più importanti è romana e deriva dal termine latino Feriae Augusti: si trattava di un periodo di riposo e festeggiamenti tra le fatiche appena concluse dei raccolti e quelle della imminente vendemmia e semina.
Istituite dall’imperatore Ottaviano Augusto in persona nel 18 a.C., le Ferie di Augusto si festeggiavano il 1 agosto e avevano l’obiettivo di ricordare ai romani il giorno della presa di Alessandria, avvenuta il 1 agosto del 30 a.C. e la morte dei due pericolosi nemici dello stato romano, Marco Antonio e Cleopatra, che segnò l’inizio del dominio di Ottaviano su Roma.
Giorni sacri
Le Ferie per i romani erano giorni sacri agli dei, feste religiose.
Sul calendario erano contrassegnate con una N che stava per nefas, giorno nefasto, in cui non era lecito svolgere attività giudiziarie e nessun tipo di commissione, risultando a tutti gli effetti giorni di riposo.
Anche se la festa in origine era fissata per il 1 agosto, i giorni di riposo erano in effetti molti di più. Nel corso del mese, infatti, si celebravano molte importanti ricorrenze: il susseguirsi delle feste che, duravano ognuna almeno tre giorni, consentiva di dare al popolo un adeguato periodo di riposo.
Era usanza, in questi giorni, scambiarsi regali e auguri di Bonas ferias augustales.
In tutto l’impero si organizzavano feste, banchetti e importanti corse di cavalli; gli animali da tiro, dopo lungo tempo finalmente esentati dai lavori nei campi, venivano adornati di fiori.
Le feriae augusti: un lungo mese di celebrazioni
La festa più importante del mese cadeva il 13 agosto ed era in onore di Diana, dea della caccia e protettrice della fertilità femminile, della maternità e delle fasi lunari, celebrata nel tempio a lei dedicato sull’Aventino.
Il 17 agosto si festeggiava Portunno, dio protettore dei porti, insieme a Giano, divinità del passato e del futuro, mentre il 21 agosto si celebravano i Consualia, antichissime feste istituite da Romolo dedicate a Conso, protettore dei raccolti e dei granai.
Tra le ricorrenze più attese dai cittadini romani vi erano anche i Vinalia rustica, festeggiati il 19 agosto: era la festa dell’uva matura e l’occasione in cui il sacerdote preposto al culto di Giove celebrava l’auspicatio vindemiae, aprendo ritualmente la vendemmia.
In occasione della festa era usanza bere il vino vecchio, in attesa della vendemmia e del vino nuovo. Le Feriae Augustisi concludevano il 25 agosto con gli Opiconsiva in onore della dea Opis, rappresentata con una cornucopia, alla quale era affidata la protezione del grano raccolto e conservato nei granai.
Da festa pagana a festa cattolica
Così come accaduto per molte altre festività che caratterizzano il nostro calendario, la celebrazione pagana si è intrecciata indissolubilmente con la tradizione cristiana: attorno al V secolo d.C. la Chiesa cattolica ha infatti voluto far coincidere la festa laica (in particolare la celebrazione in onore di Diana) con l’assunzione di Maria in cielo, il 15 agosto.
Anche se questa tradizione popolare è andata subito a consolidarsi, il riconoscimento del dogma con il quale si stabilisce che la Vergine Maria sia stata assunta, cioè accolta, in cielo sia con l’anima sia con il corpo, è avvenuto solo nel 1950, grazie a Papa Pio XII.
fonte: Museo Archeologico del Chianti