Alla biodiversità possono essere associate quattro funzioni principali:
- Funzione ecologica: ecosistemi con una grande diversità di specie possono sopportare perturbazioni esterne meglio di ecosistemi più semplici o già impoveriti dalla perdita di biodiversità.
- Funzione economica: la natura ci fornisce un’ampia varietà di servizi che solo in parte, e comunque con costi elevatissimi, potrebbero essere ottenuti attraverso mezzi tecnologici. Nessun investimento permette di sostituire i valori estetici e ricreativi che l’ambiente ci offre.
- Funzione sociale e culturale della biodiversità: il contatto con la natura è un aspetto fondamentale dello sviluppo di ciascun individuo ed è in qualche modo un bisogno innato che rafforza il senso di vitalità, aumenta la capacità percettiva e il senso estetico, aiuta a ridurre l’aggressività, incoraggia l’attenzione, la concentrazione e l’intuito.
- Funzione etica: i motivi etici per salvaguardare la biodiversità si possono ritrovare nel grande valore della biodiversità stessa, che emerge da quanto detto nei punti precedenti.
La strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 è un piano complessivo, ambizioso e a lungo termine per proteggere la natura e invertire il degrado degli ecosistemi.
La strategia mira a portare la biodiversità dell’Europa sulla via della ripresa entro il 2030 e prevede azioni e impegni specifici.
Stato attuale della biodiversità – obiettivi 2030 e 2050
La risoluzione richiama tra le premesse le conclusioni del rapporto dell’Ipbes del 2019: la biodiversità si sta deteriorando globalmente a un tasso che non ha precedenti nella storia umana. Sono un milione le specie a rischio di estinzione su un totale stimato di oltre 8 milioni.
Osservando che nonostante siamo alla terza strategia dell’Ue sulla biodiversità volta ad arrestarne la perdita, la biodiversità continua a diminuire. La nuova strategia al 2030 dovrà dunque obbligatoriamente essere strutturata per conseguire pienamente i suoi obiettivi, imparando dagli errori del passato.
Si evidenzia come la pandemia di Covid-19 abbia messo chiaramente in luce, ancora una volta di più, l’importanza di applicare in maniera completa il principio “One Health” nell’elaborazione delle politiche.
Citando la relazione sulla biodiversità e le pandemie risultante dal seminario dell’Ipbes del 29 ottobre 2020, si sottolinea che, limitando le attività umane che impattano sulla biodiversità, il costo stimato della riduzione dei rischi di pandemie è 100 volte inferiore rispetto al costo della risposta ad esse.
Si esortano dunque gli Stati membri a tenere pienamente conto delle prove scientifiche delle relazioni e delle raccomandazioni materia di zoonosi pandemia citando anche la relazione dell’Unep del luglio 2020 “Preventing the next pandemic – Zoonotic diseases and how to break the chain of transmission”.
Viene accolta dunque con favore la nuova strategia dell’Ue sulla biodiversità per il 2030 e il suo livello d’ambizione quale tappa intermedia di una vision al 2050 in cui tutti gli ecosistemi del mondo siano ripristinati, resilienti e adeguatamente protetti.
La risoluzione ricorda che la dimensione ambientale, compresa la biodiversità e la conservazione degli ecosistemi, sostiene le dimensioni economica e sociale, e costituisce la base fondamentale per il conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Invita pertanto la Commissione e gli Stati membri a tener conto degli effetti e delle ripercussioni della perdita di biodiversità sulla sostenibilità sociale ed economica, sulla sicurezza alimentare e sui prezzi dei prodotti alimentari nonché sui potenziali rischi di spostare la perdita di biodiversità nei Paesi terzi sostituendo la produzione alle importazioni.
L’Associazione PASSIONE CAITPR è molto attenta a queste problematiche e considera la salvaguardia della biodiversità in generale e del CAITPR in particolare, l’obiettivo fondante della propria vision associativa.
Per approfondire ti consigliamo un articolo pubblicato qualche tempo sa, incentrato sulla nostra BRAND IDENTITY.
=> L’importanza di avere un’identità forte
L’Italia è uno dei paesi europei più ricchi di biodiversità, sia vegetale che animale, con un popolamento ricchissimo di forme endemiche.
Questa ricchezza di diversità ambientale si spiega in diversi modi.
Da un lato le glaciazioni pleistoceniche lasciarono il territorio italiano in gran parte sgombro di ghiacci, permettendo a flora e fauna di sopravvivere.
In secondo luogo il clima sul territorio italiano è piuttosto vario andando dalle vette alpine al clima temperato fresco semicontinentale della pianura Padana, a quello mediterraneo delle coste centromeridionali e delle isole.
Il territorio italiano ha inoltre ambienti naturali piuttosto vari.
In particolare le numerose colline e le montagne che occupano quasi l’intera estensione del paese hanno aiutato il proliferare di nicchie ecologiche, vicine nello spazio ma molto diversificate.
Biodiversità e Legislazione Italiana
La tutela della diversità biologica, detta anche biodiversità, è tutelata anche nella legislazione italiana.
Non solo, l’articolo 9 della Costituzione, ma anche la ratifica della Convenzione sulla biodiversità (Legge 124/94). Infine, nel 2010 l’Italia ha adottato la cosiddetta Strategia Nazionale per la Biodiversità.
Molto interessante la RELAZIONE (31 maggio 2021) del Parlamento Europeo sulla strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 e sull’esigenza concreta di riportare la natura nella nostra vita.
STRATEGIA NAZIONALE PER LA BIODIVERSITÀ A CURA DEL MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
1 comment
[…] L’importanza della Conservazione […]
Comments are closed.