Giornata della Terra: conserviamo la biodiversità come parte del paesaggio

by PASSIONECAITPR

L’Earth Day (Giornata della Terra) è la più grande manifestazione ambientale del pianeta, l’unico momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia. La Giornata della Terra, momento fortemente voluto dal senatore statunitense Gaylord Nelson e promosso ancor prima dal presidente John Fitzgerald Kennedy, coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in ben 192 paesi del mondo.

Le Nazioni Unite celebrano l’Earth Day ogni anno, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera, il 22 aprile.

Conservazione: il paesaggio e le razze autoctone, un impegno per la Terra

Questa volta il tema su cui è focalizzata è “Il nostro potere, il nostro pianeta” ed è una vera e propria esortazione all’azione verso gli impegni dell’Agenda 2030.

Ogni 22 aprile, con la Giornata della Terra, celebriamo il nostro legame più profondo: quello con il pianeta che ci ospita. Una ricorrenza che ci invita a riflettere, ma anche ad agire, in un tempo in cui la parola “crisi” si accompagna troppo spesso a “climatica”, “ambientale”, “biodiversità”.

Una conservazione che ha radici antiche: quella del paesaggio e delle razze autoctone, due elementi inscindibili della nostra identità agricola e culturale.

Il paesaggio come memoria vivente

Camminando tra le colline dell’Appennino, lungo le valli alpine o sulle alture della Murgia, il paesaggio che vediamo non è frutto del caso. È l’esito di secoli di interazione tra l’uomo, gli animali e l’ambiente. Non è solo “natura”: è agro-ecosistema, modellato dal pascolo, dalla rotazione dei campi, dai muretti a secco, dai sentieri tracciati da greggi e mandrie.

Nel cuore di questi paesaggi vivono le razze autoctone, animali che si sono adattati nel tempo a condizioni ambientali difficili, spesso marginali. Il cavallo da tiro pesante rapido, la vacca Podolica, l’asino dell’Amiata, il Martina Franca o la pecora Trimeticcia: sono solo alcuni esempi di una biodiversità che non si conserva solo nei libri o nei recinti, ma nel loro legame con il territorio.

Giornata della Terra: conserviamo la biodiversità come parte del paesaggio

Biodiversità zootecnica: patrimonio fragile e prezioso

Conservare una razza significa conservare una cultura, un sapere, un pezzo di paesaggio.

Ma significa anche garantire la resilienza dei nostri sistemi agricoli in un mondo che cambia. Le razze locali, spesso erroneamente considerate “meno produttive”, sono invece più resistenti alle malattie, più adattabili ai climi estremi, meno esigenti in termini di risorse.

In un’epoca di siccità, di aumento delle temperature e di pressione sulle risorse naturali, questi animali possono diventare alleati strategici.

Eppure, i numeri parlano chiaro: oltre il 30% delle razze autoctone europee è a rischio di “abbandono”, e molte altre sono già scomparse nel silenzio. Ogni volta che “abbandoniamo” una razza, perdiamo anche la sua storia, la sua utilità potenziale, la sua bellezza.

Conservazione attiva: non musei viventi, ma sistemi dinamici

La conservazione non può essere una teca di vetro. Non possiamo relegare le razze autoctone ai margini del folclore o della nostalgia. La conservazione attiva è quella che le rimette al centro della produzione agricola, della zootecnia sostenibile, del turismo responsabile.

Significa sostenere gli allevatori che scelgono di lavorare con razze locali, promuovere filiere corte, valorizzare i prodotti tipici legati a questi animali: formaggi, latte, lana, ma anche servizi ecosistemici e culturali.

Laddove una vacca brada mantiene aperto un pascolo e impedisce l’avanzata del bosco, laddove un cavallo da tiro contribuisce alla manutenzione dei sentieri forestali o all’agricoltura biologica, lì la biodiversità diventa azione concreta per il clima e per la Terra.

Un impegno collettivo

Oggi, nel celebrare la Giornata della Terra, siamo chiamati a fare una scelta consapevole: quella di riconoscere il valore delle razze autoctone non come reliquie, ma come risorse per il futuro. È un lavoro che coinvolge tutti: gli allevatori e gli agricoltori, i ricercatori e gli enti pubblici e i cittadini.

Giornata della Terra: conserviamo la biodiversità come parte del paesaggio

Approfondire la conoscenza delle razze del proprio territorio è già una scelta consapevole

Scegliere prodotti provenienti da filiere locali e sostenibili è un gesto concreto che contribuisce alla tutela della biodiversità. Anche solo semplicemente sostenere un’associazione impegnata nella conservazione significa compiere un passo in più verso un nuovo patto con la Terra, fondato su responsabilità, conoscenza e rispetto.

Il paesaggio non si conserva con i vincoli, ma con la vita che lo anima. E quella vita ha spesso un manto, un vello, un raglio che risuona tra le colline. In quella presenza c’è un’alleanza antica, che oggi più che mai dobbiamo riscoprire.

“La scoperta di determinate razze, ci permettono di apprezzare anche i paesaggi che l’hanno allevata e la cultura che l’ha custodita”.

Che questo 22 aprile sia un punto di partenza. Non solo per celebrare, ma per custodire.

Testi e immagini protette da copyright – Archivio PASSIONECAITPR

AUTORE: ANNALISA PARISI

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