Cos’è la biodiversità?
Tante volte abbiamo sentito parlare di biodiversità pur non riuscendo a dare un’identificazione dettagliata e concisa del termine.
Quello di “biodiversità” è davvero un concetto molto ampio che speriamo possa entrare nel tuo background culturale attraverso la lettura delle informazioni e degli approfondimenti costantemente riportati sul sito di PASSIONECAITPR.
Etimologicamente, il termine biodiversità deriva dalla parola greca «bios» che significa vita e dalla parola latina «diversitas» che significa differenza, varietà.
È stato coniato per la prima volta nel 1988 quando l’entomologo americano Edward O. Wilson scrisse e pubblicò un’opera dal titolo «Biodiversity», abbreviazione di Biological diversity.
La biodiversità può essere difatti definita come l’insieme della diversità biologica esistente sul nostro pianeta, l’intera gamma di geni, specie, ecosistemi e organismi viventi che popolano la Terra.
Nel 1992 si parla per la prima volta pubblicamente di diversità biologica a livello internazionale, in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e sullo sviluppo tenutasi a Rio de Janeiro.
La Convenzione sulla diversità biologica (CBD, Convention on Biological Diversity), trattato internazionale approvato durante la Conferenza, definisce la biodiversità: «la variabilità tra organismi viventi da tutte le fonti possibili inclusi gli ecosistemi, tra gli altri, terrestri, marini e acquatici e i complessi biologici di cui questi sono parte, comprendendo, quindi, la diversità all’interno della specie, tra le specie e degli ecosistemi».
Secondo la Commissione Europea, già nel 1999 la biodiversità viene definita come: «la variabilità della vita e dei suoi processi. Essa include tutte le forme di vita, dalla singola cellula ai complessi organismi e processi, ai percorsi e ai cicli che collegano gli organismi viventi alle popolazioni, agli ecosistemi e ai paesaggi…»
Ancora possiamo dire che, per giungere alla definizione essenziale, la biodiversità è rappresentata dalla totalità delle specie animali e vegetali e, alla luce di questa e della definizioni precedenti, è possibile comprendere quanto essa costituisca una vera e propria ricchezza.
L’uomo è parte integrante di questo grande insieme e allo stesso tempo dipende da esso, in quanto ogni giorno è in grado di fornirci tutti quei beni e risorse che garantiscono la sopravvivenza, vale a dire la vita.
Ne consegue che l’obiettivo prioritario di ciascuno di noi è quello di conservare, salvaguardare e valorizzare la biodiversità, così da limitare i fenomeni di perdita del patrimonio genetico, i quali comporterebbero delle conseguenze gravi per il pianeta.
Se venisse meno la biodiversità, sarebbe messo a rischio il futuro dei nostri alimenti, dei mezzi di sussistenza, della salute umana e dell’ambiente.
Oltre all’insieme delle piante e animali, essa è rappresentata da tutti quegli organismi che sostengono la produzione di cibo attraverso i servizi eco-sistemici, chiamati «biodiversità associata».
Sono inclusi, pertanto, tutti i microrganismi (insetti, pipistrelli, uccelli, coralli, piante marine, lombrichi, funghi, batteri) che mantengono i terreni fertili, impollinano le piante, purificano l’aria e l’acqua, mantengono le risorse ittiche e forestali in buona salute e aiutano a combattere i parassiti e le malattie delle coltivazioni e del bestiame.
La biodiversità è organizzata in più livelli e, in particolare, sono tre i livelli gerarchici che possiamo immaginare sotto forma di una piramide data dalle strutture chimiche che costituiscono gli esseri viventi, fino ad arrivare agli ecosistemi da essi popolati.
Alla base della piramide troviamo il primo livello, la diversità di geni o genica: si tratta della varietà dell’informazione genetica all’interno di una popolazione di organismi, che siano essi di una stessa specie o razza, in questo caso si parla di diversità intraspecifica, o tra popolazioni diverse e in questo caso si parla di diversità interspecifica.
È rappresentata dalle differenti combinazioni che si possono verificare nel codice genetico di ciascun essere vivente.
Il secondo livello è dato dalla diversità di specie o specifica: si tratta del numero di specie presenti in un habitat o in una zona. Generalmente, questo è il livello più utilizzato per descrivere la diversità degli organismi.
Infine, troviamo la diversità di ecosistemi o eco-sistemica: rappresentata dal numero di ecosistemi, di ambienti naturali presenti su un determinato territorio, strettamente dipendente dalla tipologica di suolo e di clima.
Molti animali sono legati a un proprio tipo di ambiente che li rende diversi dagli altri.
Il terzo livello racchiude la totalità degli organismi viventi, animali, vegetali, microrganismi, che nell’insieme costituiscono un intero ecosistema, la biodiversità.
L’AGROBIODIVERSITÀ: UN CONCETTO IMPORTANTE
Se per biodiversità si intende l’insieme di tutte le forme viventi geneticamente diverse e degli ecosistemi ad esse correlati, l’insieme di tutta la variabilità biologica esistente, l’Agrobiodiversità è, invece, una parte di tale variabilità, quella che maggiormente cattura il nostro interesse in termini di tutela di risorse agricole.
Come si evince dal nome, l’agrobiodiversità o biodiversità di interesse agricolo racchiude la diversità degli organismi viventi in relazione ai sistemi agricoli, gli agro-ecosistemi, ovvero gli ecosistemi naturali modificati dall’uomo attraverso l’introduzione delle coltivazioni destinate alla produzione agricola.
Comprende la diversità delle colture, delle piante erbacee e arboree coltivate e spontanee, degli animali allevati di interesse zootecnico e selvatici e dei microrganismi che contribuiscono alla produzione agricola e al mantenimento della fertilità del suolo.
Fin dalla nascita dell’agricoltura, questo patrimonio di risorse genetiche vegetali e animali è stato conservato nel tempo da generazioni di agricoltori e allevatori, i quali le hanno diffuse, selezionate e migliorate per ottenere varietà e prodotti utili all’uomo.
Figure che oggi vengono inquadrate come ALLEVATORI ed AGRICOLTORI CUSTODI.
Negli ultimi anni, però, si è verificata un’enorme perdita di diversità genetica di specie coltivate e allevate e con essa abbiamo assistito ad una graduale scomparsa di paesaggi, prodotti e cultura locale legata ad esse.
Ciò che non dobbiamo permettere è proprio che questo fenomeno di calo delle risorse si intensifichi, in quanto insieme ad esse si ha una riduzione di biodiversità che si traduce sempre come perdita di ricchezza.
Alla base dell’agricoltura e dell’allevamento si trovano quelle risorse genetiche che costituiscono il sostentamento presente e futuro dell’umanità ed è di fondamentale importanza lavorare tutti insieme per contribuire a tutelarla.
PASSIONECAITPR M.G.P.S. è un’Associazione Nazionale di Allevatori di razza CAITPR (Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante Rapido) che si pone come obiettivo dichiarato nello Statuto quello di gestire il processo di conservazione della razza CAITPR.
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Se sei arrivato fin qui, molte grazie per la Tua attenzione, oggi giorno è cosa rara, forse in via di estinzione.
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