L’AQUILA – Accompagniamo queste suggestive immagini di Ercole Maurizio Manieri che ha sorvolato col drone una mandria di cavalli CAITPR a Campo Imperatore, apostrofandoli ‘mustang’ (la razza selvatica dell’America nord-occidentale), con una descrizione che Lev Tolstoj fa del cavallo.
“Il cavallo possedeva al massimo una qualità che faceva dimenticare tutti i suoi difetti; aveva il “sangue”, sangue “che si fa sentire”, come dicono gli inglesi”.
I muscoli fortemente rilevati al di sotto della rete delle vene, distesi sotto la pelle sottile, mobile e liscia come raso, sembravano duri come ossa.
La testa asciutta, con gli occhi in rilievo, luminosi e vivi, si allargava verso le froge prominenti dalle membrane iniettate di sangue all’interno.
In tutta la linea della cavalla, e in particolare nella testa, c’era qualcosa di volitivo e nello stesso tempo di dolce.
Era una di quelle bestie che sembra non parlino solo perché la conformazione della loro bocca non lo permette”.
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