4 cose da fare per avere successo sui social!

by PASSIONECAITPR

Questo articolo nasce da uno studio condotto su una serie di post raccolti negli ultimi 6 mesi che compaiono nelle popular page interrogando alcuni hashtag a tema CAITPR.

Puoi considerarla una riflessione o un semplice esercizio di stile: sta di fatto che prenderai coscienza che scattarsi un selfie “a bordo” di un cavallo non fa di te Nuno Oliveira, così come pubblicarlo su instagram non ti trasforma in Chiara Ferragni.

Quindi in un’ottica di semplificazione dell’analisi, ti pregherei di rispondere a questa semplicissima domanda.

Tu esattamente a quale delle due figure Ti ispiri quando pubblichi le tue foto sui social? Oliveira o Ferragni?

Leggo già nel tuo avatar* l’indignazione digitale. Passerà, stai tranquillo/a.

SBAM

In questo articolo troverai un mucchio di informazioni utili a ridisegnare il tuo lifestyle digitale.

L’efficacia di un HASTHAG sta proprio nella rispondenza rispetto al contenuto pubblicato. Mettendo hashtag a caso, non si confonde l’algoritmo che fortunatamente sfrutta dinamiche più complesse, si confonde il target degli “umani” che seguono quell’hashtag.

Sta solo a NOI scegliere a quale tipo di “valorialità” associare i nostri contenuti.

Non è un caso che io abbia scritto “a bordo” di un cavallo.

Forse come principio fondamentale credo sia il caso di smetterla con questi post che vedono strani figuri (Uomini & Donne, alla De Filippi) spalmati su questi cavalli che poverini, loro malgrado, suscitano il paragone scontato.

SCRIPT n. 1: CAVALLI DA SELFIE? NO GRAZIE

L’UMANITÀ INTERA VE NE SARÀ GRATA, GARANTITO!

Comunicarsi agli altri è un dilemma che affligge l’umanità fin dalla notte dei tempi.

Aristotele è un testimonial autorevole sull’argomento.

I libri di marketing sono colmi di strategie, consigli, tecniche per aiutare il “Pinco Pallino” di turno a trovare una strada che gli permetta di posizionarsi in un range specifico con una discreta popolarità.

Caro BREEDER, in questo articolo, primo di una lunga serie di contenuti utili a promuovere il tuo allevamento, troverai 4 consigli che ti aiuteranno a realizzare il tuo progetto vincente.


1. Definisci il Tuo obiettivo. Svisceralo nel dettaglio. Questa approccio ti aiuterà a raggiungerlo prima e meglio. Sii paziente e costante nel perseguirlo.


2. Fissa nella tua mente una visione di lungo periodo. Progetta e sviluppa un piano di 5 azioni per raggiungere l’obiettivo identificato nel punto 1.


3. Non sprecare il tempo con specchietti per le allodole.

Traduzione: evita di gran passo la mediocrità in tutte le sue forme.  Ricordati che non sono i soliti 28 like (quando va bene) di simpatizzanti sotto ai tuoi post a “definire” il successo, semplicemente ti danno un’idea del tuo target attuale.


4. “Lamentarsi non è mai una strategia“. A sostegno di questa celebre citazione di Jeff Bezos, il tizio di Amazon per capirci, dovresti a mio avviso vedere un video fantastico di Julio Velasco.


La cultura degli alibi, illuminante.

Un insegnamento che prescinde gli ambiti, determina un nuovo mindset
e può esserci di aiuto in ogni singolo giorno della nostra esistenza.  


SCRIPT n. 2: UN GIUSTO MINDSET.

Il Cavallo Agricolo, nonostante le storture legate a bias cognitivi indotti è un Cavallo come tutti gli altri.

Visto che lo avevo già citato, prendo in prestito una raccomandazione di Nuno Oliveira ai suoi allievi.

Dopo oltre trent’anni di meditazione sulla schiena degli equini, chiedo ai cavalieri che mi leggono ed addestrano i loro cavalli, di guardare le loro “monture” quando mettono piedi a terra dopo una seduta di lavoro, di contemplare l’ occhio dell’animale e di farsi un esame di coscienza per chiedersi se hanno agito bene nei confronti di questo straordinario essere vivente, il compagno amorevole : il Cavallo.


*A proposito, torniamo ad AVATAR, una storia di visione e di pazienza

Non so se conosci la pellicola di James Cameron (quello di Titanic, Aliens, Terminator…)  che con AVATAR ha portato a casa un successo interplanetario con ben tre premi Oscar e il primato assoluto di incassi nella storia del cinema.

Cameron aveva scritto la storia nel lontano 1994, ancor prima che nelle sale uscisse TITANIC (1997).

All’epoca purtroppo la tecnologia legata al 3d e 3dMAX non era sufficientemente avanzata per il colossal che il regista aveva nella sua testa. Decise pertanto di non accontentarsi di una produzione mediocre lontana dallo standard qualitativo che aveva immaginato.

Nel frattempo contribuì a sviluppare una tecnologia che fosse funzionale al suo AVATAR.

Nel 2009, dopo ben 4 anni di riprese e 15 anni di paziente attesa dall’idea iniziale, il colossal trovò il meritato riconoscimento rivoluzionando per sempre il mondo del motion capture, e assieme al film anche il suo regista.

SCRIPT n. 3: ADOTTA UN DRESS-CODE ADEGUATO.

Philippe Karl, altro grande Maestro, non monta mai a cavallo senza giacca e di conseguenza cravatta.

Al di là dell’aspetto meramente formale, presentarsi in maniera curata e dignitosa quando si inizia qualsiasi sessione di lavoro con i Cavalli (anche se in solitaria) è una forma di rispetto per l’Arte cui gli stessi Cavalli danno origine.

Il Cavallo Agricolo (CAITPR) non fa eccezione. O almeno non dovrebbe.

Escludendo gli aspetti legati a rappresentazioni di spettacoli di Arte Equestre, vedere gente sui social che lavora con i cavalli in infradito e canottiera è una forma di shatteria a dir poco deprimente.

Pertanto tornando alle primissime righe di questo articolo, e prendendo spunto da Paul Watzlawick, uno dei grandi comunicatori di tutti i tempi direi che “non si può non comunicare” (1976) resta al contempo un assunto e un assioma con cui fare i conti tutti i giorni se si vuol costruire un profilo “credibile” in termini di professionalità in anche rete.


Se l’articolo ti è piaciuto, faccelo sapere: passionecaitpr@gmail.com

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