Chi non conosce Marco Aurelio?
Ma in quanti conoscono la storia che ha caratterizzato la sua ascesa al trono?
Correva l’anno 136 d.C. in quel di Tivoli, alle porte di Roma.
L’allora Imperatore Adriano gravemente malato ed afflitto da un’emorragia interna deve scegliere il suo successore.
Non avendo figli e sceglie un giovanissimo Marco Aurelio che però all’epoca aveva solo 17 anni.
Il ragazzo aveva stoffa ma il suo timore fu quello di lanciarlo in un’impresa troppo più grande di lui che di fatto lo avrebbe bruciato.
E così decise di nominare come successore suo suocero, Antonino Pio, già molto avanti con l’età, a patto e condizione che adottasse Marco Aurelio e lo preparasse al suo ruolo di Imperatore.
Viste le aspettative di vita dell’epoca, Adriano riteneva che nel giro di pochi anni (4 o 5, secondo le ipotesi) Marco Aurelio sarebbe stato incoronato IMPERATORE.
SORPRESA!!!
Ovviamente le cose andarono in maniera assai diversa.
L’Imperatore Antonio Pio morì di vecchiaia nel marzo del 161 d.C. e lasciò il trono a Marco Aurelio, ormai adulto, dopo ben 23 anni di regno.
Quando si dice farsi i conti senza l’oste… eh!
Ma veniamo al punto.
Secondo Te come avrà trascorso quegli anni di trepida attesa Marco Aurelio?
Avrà smaniato ogni maledetto lunghissimo giorno prima di arrivare al suo obiettivo?
SORPRESA!!!
Niente di tutto questo, anzi.
Invece di scalpitare inutilmente diventò semplicemente un UOMO migliore.
Studiò la filosofia, si perfezionò nelle arti e udite udite, come ci racconta Frank Mc Lynn nella biografia dedicata – “Marcus Aurelius. A life” – si separò soltanto due giorni in quei 23 anni dal padre adottivo.
Anni dopo l’Imperatore scrisse di come quel periodo gli fu utile ad apprendere il duro lavoro, la persistenza, la definizione capillare del processo migliore per raggiungere gli obiettivi.
In parole povere, Marco Aurelio, scelse di essere paziente e scelse ancor prima forse di far fruttare quegli anni di attesa al meglio delle proprie capacità.
Questa è una delle storie che non puoi non conoscere, in un’epoca in cui aspettare 10 minuti provoca reazioni incontrollate, provate un po’ ad aspettare 23 anni.
La pazienza è l’ingrediente essenziale.
Essenziale nella vita, essenziale con i cavalli, essenziale e basta.
Prova a pensare che nel percorso di definizione di PASSIONECAITPR di pazienza ne è servita davvero tanta. E non è finita qui.
La pazienza si esercita, come un muscolo e di storie di pazienza ce ne sono moltissime. Alcune te le racconterò nel nostro blog tra caitpr ed altri temi sempre collegati.
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